La Ferrero si scusa per lo scandalo salmonella, ma partono le prime denunce da parte della Francia. 300 i casi di salmonella.
Il recente scandalo della salmonella all’interno dei prodotti Kinder, ha contato più di 300 casi totali di contaminazione. È in corso una battaglia giudiziaria che oltre alla Ferrero, vedrà coinvolta anche la Buitoni. A prenderle di mira, la ong FoodWatch.
Lo scandalo in questione ha preso piede circa due mesi fa. Ad oggi, dopo numerosi casi di contaminazione, la Ferrero ha pubblicamente porto le sue scuse in merito all’accaduto. Le contaminazioni da salmonella hanno riguardato diversi prodotti Kinder forniti dalla fabbrica Arlon, in Belgio.
I prodotti contaminati sono poi stati venduti in tutti i paesi europei. Sono oltre 300 le persone registrate che hanno contratto la salmonella a causa dei celebri prodotti dolciari. La maggior parte delle contaminazioni sono state registrate in Francia.
Il 19 maggio la FoodWatch, l’associazione dei consumatori, ha sporto denuncia contro la Ferrero, rappresentando i genitori di due bambine. La contaminazione da salmonella ha preso piede nel periodo pasquale, il momento peggiore in cui poteva verificarsi, in quanto le uova Kinder si trovavano già in vendita in tutti gli scaffali dei supermercati europei.
Le scuse da parte della Kinder
Il direttore di Ferrero France, Nicolas Neykov, attraverso il quotidiano Le Parisien ha porto le sue scuse ai clienti. Difatti, la fabbrica Ferrero francese risultava essere quella più contaminata a livello europeo. Le sue dichiarazioni in merito alla vicenda: “Quello che è successo non è accettabile. Siamo spiacenti, mi dispiace. Secondo le nostre indagini, la contaminazione proviene da un filtro situato in un serbatoio del burro caseario. È arrivato in fabbrica o da materie prime contaminate o da persone. Come spiegare che il rigido protocollo che ha funzionato per più di 75 anni non abbia funzionato? Ce lo dirà l’inchiesta”, conclude.
Il capo di Ferrero France inoltre, respinge le accuse di negligenza nei confronti della fabbrica: “Arlon non è una fabbrica di rifiuti, lì sono stati investiti 36 milioni di euro negli ultimi anni. Non c’è mai stato alcun inganno o tentativo di nascondere la verità”, assicura a Le Parisien. Neykov ha sottolineato anche che Ferrero ha ritirato ad aprile 3mila tonnellate di prodotti Kinder, il che significa “decine di milioni di euro di perdite”.